Sono passati due anni dalla morte di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano che il 25 gennaio 2016 spariva al Cairo e veniva ritrovato senza vita il 3 febbraio 2016. Sono trascorsi due anni e ancora le autorità egiziane si ostinano a non rivelare i nomi di chi ha ordinato, ha eseguito, ha coperto e ancora copre il sequestro, la tortura e l’omicidio di Giulio.
Centonove le piazze italiane che hanno reso omaggio al ricercatore: da Fiumicello, sua città natale che ha organizzato una grande fiaccolata, a Roma, dove un nutrito gruppo di persone si è riunito nella cornice di Piazza Montecitorio. Candele, cartelloni e bandiere che migliaia di persone hanno acceso, sorretto e sventolato sono la testimonianza che, nonostante il silenzio delle istituzioni sulla vicenda, Claudio e Paola, i genitori di Giulio, non stanno combattendo la loro battaglia da soli.
“Vi ringraziamo perché ci siete vicini”, hanno commentato in un video i coniugi Regeni, ringraziando chi ogni giorno chiede chiarezza insieme a loro.
Due anni senza risposte, “un tempo – per i genitori del ricercatore – quasi infinito, incessante, anzi un non tempo… Il tempo dell’attesa, del lavoro continuo, delle speranze, dei sussulti, delle arrabbiature e sempre, incessantemente, del dolore”. Nonostante le porte in faccia e i numerosi dinieghi ricevuti alle loro richieste con la caparbietà, la costanza e la pacatezza che li caratterizza, sono andati avanti e hanno continuato la loro lotta, “perché è soltanto con la verità che si arriva alla giustizia“.
In Egitto, l’Agenzia per la sicurezza nazionale (Nsa) si rende responsabile di rapimenti, torture e sparizioni forzate nel tentativo di incutere paura agli oppositori e spazzare via il dissenso pacifico.
Il rapporto di Amnesty, intitolato “Egitto: ‘Tu ufficialmente non esisti’. Sparizioni forzate e torture in nome del contrasto al terrorismo”, rivela che, come Giulio, centinaia di studenti, attivisti politici e manifestanti, anche adolescenti, sono spariti nelle mani dello stato senza lasciare traccia.
CHIEDI VERITÀ E GIUSTIZIA INSIEME A AMNESTY INTERNATIONAL
Firma l’appello al presidente egiziano al-Sisi e chiedigli di avviare una indagine approfondita e indipendente sull’omicidio di Giulio Regeni e di assicurare i responsabili alla giustizia. A oggi 57013 persone hanno firmato.
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